I fan dell’open source le aspettavano da un bel po’; da quando nell’estate del 2012 il Governo Monti fece la rivoluzionaria scelta di intervenire sull’articolo 68 del Codice Amministrazione Digitale e stabilire che le pubbliche amministrazioni (PA), debbano acquisire di preferenza soluzioni di software libero/open source e in riuso. Solo quando queste fossero impossibili si può acquisire quelle proprietarie. I criteri di “impossibilità”, alla luce della “valutazione comparativa”, dovevano essere fissati dall’Agenzia per l’Italia Digitale.

Purtroppo per avere questo documento è servito un lungo processo, conclusosi appunto solo alla fine dello scorso dicembre con la pubblicazione della Circolare 63/2013. Questi mesi sono serviti a selezionare e radunare attorno ad un tavolo esperti del settore e rappresentanti di vari stakeholders (enti pubblici, aziende, portavoce delle principali community del software libero, tra cui il titolare di questa rubrica).

Abbiamo quindi pensato di contattare uno dei membri di questa commissione di studio e fargli alcune domande. Stefano Zacchiroli è Maître de Conférences (Professore Associato) all’Università Paris Diderot, è stato per 3 anni Debian Project Leader, ed ha rappresentato la comunità Debian nel tavolo di lavoro (profilo completo).

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